TOP 6: LE MIGLIORI LETTURE DEL 2018 (E LA PEGGIORE)
Questo è il momento dell'anno in cui tutti i blog che si occupano di libri propongono un post riassuntivo delle migliori letture dell'anno (allo stesso modo in cui, prima dell'estate, arriva il momento del post sulle letture sotto l'ombrellone). Non sarò da meno, sebbene nel 2018 come lettore abbia battuto un record negativo come numero di libri letti (compensato però da belle soddisfazioni come scrittore, dato che sono stato finalista in 3 premi letterari).
Ecco quindi i 6 libri che mi hanno maggiormente colpito durante il 2018, e quello che mi ha deluso più di tutti.
Eric Packer è un multimiliardario di New York che sale sulla sua limousine intenzionato ad attraversare Manhattan durante una giornata di violenti proteste contro il potere della finanza e gli abusi del capitalismo, solo per raggiungere il suo barbiere di fiducia e cambiare taglio di capelli. Durante il viaggio incontra le persone che costituiscono le sue conoscenze nella vita e che rappresentano le sue ossessioni: il controllo assoluto di tutto ciò che lo riguarda, dalla salute del suo corpo all'andamento dello yen su cui ha investito. Romanzo emblema del post-modernismo. Eric è l'ultimo e più raffinato risultato del sistema capitalistico, un "uomo nuovo" privo di una vita vera, completamente dedito al lavoro perché il lavoro di fatto è il solo ambiente che conosce. E' un'estensione fatta carne dei suoi stessi affari. Nel contrasto con la città in rivolta, il viaggio di Eric è motivato soltanto da un taglio di capelli: una sciocchezza perseguita come un obbligo perché Eric è una macchina che riceve un input su cui non ha arbitrio. Leggi di più.
La mia ultima lettura del 2018 in ordine di tempo, di cui ancora non parlato sul blog. Questo romanzo lungo e catartico mescola una narrativa umanistica e introspettiva, senza genere, alla narrativa fantastica in quel modo fine e dai contorni sfumati tipicamente orientale (ci ho trovato l'atmosfera di certi anime di Miyazaki). Tengo e Aoname, amici d'infanzia, sono destinati a rincontrarsi da adulti, ma la loro strada è costellata di eventi e personaggi misteriosi e talvolta pericolosi, soprattutto quando si accorgono di essere in una realtà simile ma diversa, dove in cielo splendono due lune e minuscoli esseri fuoriescono dalla bocca dei cadaveri per costruire "crisalidi d'aria". Dopo le oltre mille pagine di 1Q84 non resta un unico messaggio o ricordo, piuttosto una molteplicità di tanti piccoli spunti di riflessione, immagini e momenti, che credo possa ben rappresentare la vita vera.
In questo romanzo, Clarke immagina che il destino della Terra sia connesso a un piano molto più grande che coinvolge l'universo intero. Un giorno spuntano nel cielo delle astronavi guidate da esseri alieni, battezzati Superni, che intendono assicurare all'umanità un futuro di prosperità e agiatezza, evitando che si autodistrugga con l'energia nucleare. In realtà sono servitori della Supermente, un essere privo di contorni fisici costituito dalla fusione delle intelligenze più evolute del cosmo, che attende lo sviluppo nei terrestri dei poteri mentali necessari perché anch'essi ne divengano parte. Clarke affronta le domande supreme, quegli interrogativi che hanno segnato filosofia e religione sin dai primordi: qual è lo scopo della civiltà umana? Perché siamo qui? Il romanzo risponde alla questione escatologica con la visione di una mente collettiva di proporzioni universali, che dovrebbe essere l'ultimo traguardo nonché desiderio di qualunque razza senziente. Ma l'interesse sta soprattutto nei quesiti che pone strada facendo, man mano che i personaggi (di varie epoche e generazioni nei circa due secoli in cui svolge) affrontano la presenza dei Superni e le loro rivelazioni, fino a una conclusione dolceamara. Leggi di più.
Lunga e complessa vicenda di rivoluzione politica tra la Terra e la Luna, trasformata in una sua colonia penale, che presenta forti legami con la storia reale. Viene detto spesso che Heinlein abbia voluto trasportare sulla Luna, cioè in un contesto fantascientifico, uno spaccato della Guerra di Indipendenza americana, ma il testo è ricco di rimandi ancor più diretti alla rivoluzione proletaria marxista, alla rivoluzione russa e a quella cubana. Attraverso la storia di Manuel e Wyoming, che realizzano il sogno di indipendenza della colonia lunare mettendo fine al rifornimento spietato di beni che la Terra esige dalla Luna (qui la trama più dettagliata), Heinlein scrive quasi un manuale su come realizzare una rivoluzione, esprimendo varie considerazioni a riguardo tramite la voce dei protagonisti. Heinlein comunica un messaggio di libertà limpido e forte: la libertà del popolo di ribellarsi a regimi totalitari e schiaccianti, e la libertà individuale di vivere senza sottostare ad alcuna forma di oppressione e sfruttamento. Il quadro che dipinge ritrae l'eterno scontro tra le ideologie capitaliste e quelle comuniste. Leggi di più.
In un futuro non lontano, il tasso di fertilità umana è in calo a causa di malattie e inquinamento. La società è organizzata da leader affamati di potere e divisa in nuove classi sociali, in cui le donne sono brutalmente soggiogate. Quelle fertili, ribattezzate Ancelle, sono assegnate alle famiglie elitarie dove subiscono stupri rituali da parte del proprio padrone con lo scopo di dargli dei figli. The Handmaid's Tale è un'opera che si pone al fianco di 1984 di Orwell, da cui è ispirata e di cui potrebbe rappresentare una versione speculare incentrata sulle donne. Lo scenario di una società totalitaria e osservatrice è immediatamente riconducibile a Orwell (come a tutta la narrativa distopica); ma c'è persino l'immagine dell'occhio che ricorre spesso, quindi il Grande Fratello è presente anche se sotto una forma e con scopi diversi. Handmaid si accosta anche a Il mondo nuovo di Huxley, per non iniziare poi a menzionare tutta la letteratura più marcatamente sci-fi, a partire dalle visioni del presente/futuro di Philip K. Dick. Leggi di più.
Sottoterra milioni di persone vivono di stenti in cosiddetti “formicai” producendo androidi per contribuire allo sforzo bellico richiesto dalla superficie, nella convinzione che sia in corso una guerra atomica. Ma la guerra è finita da quindici anni: i terreni, in parte ancora radioattivi, vengono spartiti tra i ricchi della classe dirigente, e gli androidi vengono impiegati come servitù nelle tenute. La menzogna è opera di un tiranno di nome Brose. Dick mette in fila alcune sue idee ricorrenti all'interno di un romanzo lineare e piacevole anche ai meno avvezzi al suo stile: la menzogna come arma socio-politica che permette a una ristretta oligarchia di governare l'intero pianeta, il viaggio nel tempo come mezzo per alterare gli eventi a proprio favore, l'androide come simulacro umano che si sostituisce a chi sta al potere, l'immagine di un regime filonazista come rappresentazione suprema dell'Impero Totalitario. Leggi di più.
La delusione
L'appuntamento con il Re del 2018 è stata la maggior delusione letteraria, non solo dell'anno, ma dell'intera bibliografia di King. Terry Maitland, allenatore sportivo conosciuto da tutta Flint City, viene arrestato per l'omicidio a sfondo sessuale di un dodicenne. Il suo DNA è sul luogo del delitto, ma quel giorno Terry era altrove e può confermarlo. Nella lontana Marysville si verifica un caso del tutto identico, che oltre a scagionare Terry porta la polizia sulle tracce di un essere sovrannaturale che nel folklore messicano viene chiamato El Cuco, in grado di assumere le sembianze di chiunque.
Un romanzo fiacco, a partire dall'idea (già vista e letta), fino al suo sviluppo (soluzioni e antagonista privi di originalità), continuando nello stile (un giallo che non offre alcun personaggio di spessore). The Outsider imita, senza neanche riuscirci, tutto ciò che ha reso King quello che è nel corso di 50 anni di grandi libri. Bocciato su tutti i fronti. Ne riparlerò a breve più approfonditamente qui sul blog.
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