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Giorno 6: Hondarribia
Graziosa
cittadina balneare, un porto turistico esteticamente curato, quasi una
cartolina vivente. Il centro storico è coloratissimo e adornato di
fiori, e le bandiere della città e del paese sono dappertutto. Consiglio
la passeggiata che dal centro arriva al lungomare, fino alla spiaggia.
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Centro storico di Hondarribia
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Passeggiata sul lungomare di Hondarribia |
Giorno 7: Bilbao
Città
più interna, spopolata nei giorni d'agosto, che offre negozi e locali e
scorci a metà tra chiese antiche e grattacieli ultramoderni. E'
indispensabile visitare il prezioso museo Guggenheim. In generale la
città vale una giornata trascorsa tra strade, locali e museo, ma non più
di così: meglio tornare sulla costa. Per mangiare consiglio il mercato
del pesce lungo il fiume, in centro storico, che offre sontuose
apparecchiate di tapas.
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Bilbao |
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Bilbao |
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Esterno del museo Guggenheim, Bilbao |
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Tapas di mare... dovunque in tutta la costa basca |
Giorno 8: Carcassonne
Il
viaggio ci fa riattraversare i paesaggi visti all'andata, ma la
tranquillità naturale della Francia non manca mai di sorprendere e rende
l'autostrada un assoluto piacere. Arriviamo nella regione della
Languedoc-Roussillon.
L'esterno è
spettacolare: vista dal ponte al tramonto, la doppia cinta di mura di
questa cittella medievale (già nota ai Celti, poi fortificata dai
Romani) evoca cavalieri e assedi e tutto l'immaginario fantasy storico
che è in noi. Peccato che, all'interno, ci siano solo ristoranti e
negozi di souvenir... Una serata è un lasso di tempo sufficiente per
godersela con la luce e l'atmosfera migliori.
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Carcassonne |
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Carcassonne |
Giorno 9: Castello di Peyrepertuse (città della vertigine) e Port Leucate
La
strada che seguiamo grazie a Google Maps per andare da Carcassone a
Peyrepertuse attraversa il nulla desolato e roccioso delle pendici dei
Pirenei, che qui sono tutt'altra cosa rispetto alla verdissima valle
dell'Ariège. Ogni tanto si attraversa una cittadina in pietra che sembra
ferma a cinquecento anni fa, e si incontrano moltissimi ciclisti.
Il
castello della vertigine porta questo nomignolo perché si trova sulla
cresta di una montagna. Si sale lungo un sentiero tortuoso per
attraversare poi tutto ciò che rimane del castello (semplici ma
spettacolari mura) fino al baluardo più alto. In questi luoghi isolati e
impervi costruirono le loro roccaforti i Catari, considerati eretici
dalla Chiesa per il loro credo più rigido, poi sterminati con una
crociata nel XIII secolo.
Seguiamo i
Pirenei che declinano verso la pianura costiera, costellata di località
balneari come Port Leucate, immersa nel silenzio di palme, pini e
sabbia, circondata dall'acqua (davanti il Mediterraneo, dietro una
laguna) e perciò molto umida. L'ozio regna sovrano.
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Lungo la strada per Peyrepertuse |
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Dal baluardo più alto di Peyrepertuse |
Giorno 10: Leucate
Il
centro storico di Leucate non offre nulla di particolare se non il
fascino del borghetto francese con profumo di baguette e mercati
mattutini di salumi, verdure e ortaggi. Ci spostiamo a Cap Leucate, un
promontorio nelle vicinanze, dove si può fare una piacevole e
spettacolare passeggiata sul terreno brullo e roccioso della costa,
accanto a umili ma belle falesie. Lo consiglio perché sembra di uscire
dal tempo, proiettati in un futuro desolato ma pacifico e ozioso
(reminiscenze di Ballard, lo ammetto). Il classico faro con ristorante
annesso sembrano proprio sancire la fine del mondo. O almeno del nostro
viaggio.
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Port Leucate |
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Port Leucate |
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Port Leucate |
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Cap Leucate |
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