POTERE ALL'IMMAGINAZIONE: LA LETTERATURA A SCUOLA, UNA RIFLESSIONE
Qual è il momento di maggior recezione per un individuo se
non quello scolastico? Dov’è che può venire a sapere per la prima volta
che è esistito un tale di nome Ernest Hemingway che scriveva niente
male? Questa una riflessione sull’insegnamento della letteratura nelle
scuole. L’aridità della scuola è drammatica.
Qualche giorno fa mi chiedevo: com'è
che mi sono tanto appassionato alla lettura? (E di conseguenza alla
scrittura?) Posso dire che ho iniziato a leggere quand’ero alle
scuole medie grazie ai Piccoli Brividi. Come mi ci sono imbattuto non
lo ricordo. Ma so con certezza che in quinta elementare un mio
compagno leggeva già Stephen King e questo mi stimolava, anche se
ancora non riuscivo a impegnarmi. Mi fu regalato il mio primo libro
di King proprio quell’anno, mi pare, ma lo lessi solo tempo dopo:
cominciai a 14 anni e da lì in poi lessi libri “veri”.
Alle superiori, in terza, ho seguito
letteratura. Qui le cose si complicano. La letteratura scolastica di
cosa è fatta? Soprattutto di poeti e pensatori morti secoli or sono,
poi qualche scrittore nel senso più comune del termine, italiani
nella quasi totalità. Imparare a memoria la poesia di Pascoli,
sapere quando nasce e quando muore. In fondo non c'era molto più
questo. Dopo l’infinita parte di epica e antichità varie, tre anni
di letteratura servono ad arrivare al secolo dei lumi, romanticismo, decadentismo, e se si è veloci, e raramente
succede, agli inizi del 900.
Nel mio caso, ebbi la fortuna di avere
dei testi di letteratura interessanti e una professoressa che riuscì
ad aprirmi gli occhi non tanto sull'importanza di quello che c’era
sul banco e si diceva in classe, quanto sulla ricchezza e la gioia
della lettura e della cultura personale. (Non l'ho mai ringraziata
per questo, avrei dovuto farlo; una volta mi vide leggere un libro
con i testi di Neil Young e mi sembrò felicemente impressionata;
un'altra volta mi beccò che scrivevo delle storielle buffe sui
professori e anche lì sembrò divertita, come a non voler strappare
nessun ala alla creatività. Chiusa parentesi.)
Nei tre anni di scuole superiori a
cavallo della maggiore età cominciai a navigare letteralmente tra
scrittori e libri, nel mio tempo fuori dalla scuola, naturalmente.
A parte rare eccezioni (come i decadentisti), il piano scolastico prevedeva
personaggi e testi che, per quanto essenziali siano stati nel
panorama letterario classico, non riuscivano a smuovermi molti neuroni. Mi si
perdoni questo sacrilegio. Quello che intendo non è certo sminuire i
nostri letterati del passato, ma sostenere che non può essere solo
questo il nucleo della letteratura insegnata a scuola, che è un
sacrilegio altrettanto grave non menzionare neanche l'esistenza di
Hemigway, che qualche merito lo ha pure avuto.
E così, partendo dal gotico di Poe e Lovecraft, dovrebbero avere il giusto spazio i movimenti e generi letterari della nostra epoca, che più di tutti sono vicini a noi, coinvolgendoci direttamente perché ci riguardano. La Generazione Perduta di Hemingway, i Beat di Kerouac, il fantasy di Tolkien, la fantascienza di Asimov, il fantastico di Bradbury e King, il post-modernismo di Ballard e Dick, e quant’altro. Ho citato solo quelli a cui personalmente sono più legato, ma potete aggiungere i vostri alla lista.
Non si tratta di dare importanza a certi autori o generi specifici, ma di un interesse generare verso la letteratura di metà e fine 900. La questione è
talmente banale che parlarne così, in questi termini semplicistici, mi sembra persino un po' idiota. Non è idiota il
fatto che dall'alto del Ministero dell'Istruzione nessuno si renda conto che è il momento di dare una spolveratina e fare un aggiornamento ai programmi?
Da che mondo e mondo, a qualsiasi età, ma soprattutto in bambini e adolescenti, lo stimolo più grande viene dall’IMMAGINAZIONE. È questa la porta magica che fa aprire la mente agli interessi culturali (di qualsiasi genere ed epoca). Perché altrimenti si leggerebbero le favole ai bambini? Come può l’immaginazione di un sedicenne svegliarsi con i sermoni di letteratura che è solita subire in aula? In questo modo le porte si chiudono e si ottiene la noia, la morte cerebrale. Lo zapping del telecomando al posto dello sfogling delle pagine! Qual è il momento di maggior recezione mentale se non quello scolastico? Dov'è che si deve apprendere l'esistenza di cose che non ancora non sappiamo? A scuola, soprattutto. Gli italiani leggono poco? Per forza, tra le mura scolastiche siamo fermi a un secolo fa.
Da che mondo e mondo, a qualsiasi età, ma soprattutto in bambini e adolescenti, lo stimolo più grande viene dall’IMMAGINAZIONE. È questa la porta magica che fa aprire la mente agli interessi culturali (di qualsiasi genere ed epoca). Perché altrimenti si leggerebbero le favole ai bambini? Come può l’immaginazione di un sedicenne svegliarsi con i sermoni di letteratura che è solita subire in aula? In questo modo le porte si chiudono e si ottiene la noia, la morte cerebrale. Lo zapping del telecomando al posto dello sfogling delle pagine! Qual è il momento di maggior recezione mentale se non quello scolastico? Dov'è che si deve apprendere l'esistenza di cose che non ancora non sappiamo? A scuola, soprattutto. Gli italiani leggono poco? Per forza, tra le mura scolastiche siamo fermi a un secolo fa.
Tutto ciò
è talmente banale da essere davanti agli occhi di tutti. Prendiamo
per esempio l’effetto che hanno avuto i libri di Harry Potter su
una generazione di giovani lettori. (Mia sorella è fra questi.) Dopo
la saga del maghetto, queste persone leggeranno. Che cosa? Chi
se ne importa. Forse Fabio Volo, forse Allen
Ginsberg, forse Omero. Il punto è l'emozione provata nel leggere la
prima volta, ovvero POTERE ALL'IMMAGINAZIONE. Svegliate le
nuove generazioni, fatele crescere capaci di pensare (che poi, guarda caso, è quello che i governi non vogliono). La capacità di
pensare con la propria testa si ottiene prima di tutto leggendo ciò
che altri hanno pensato. La capacità di crescere culturalmente si
ottiene dal piacere provato nel farlo. Una bella storia letta in un
pomeriggio a 14 anni, sdraiati sul letto, può essere la chiave di tutto. Indagate pure:
coloro che leggono, hanno sempre letto fin da ragazzi. I ragazzi che
non aprono un libro, da adulti sfoglieranno Sorrisi e Canzoni e la Gazzetta dello Sport. Quand'è che daremo ascolto a dei tizi di nome Stephen
King e Ray Bradbury che ci insegnano il potere dell’immaginazione
da ormai mezzo secolo? Almeno, teniamocelo come compito per casa.
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