GRAHAM NASH - REFLECTIONS
Reflections è un box che emana
soddisfazione solo a guardarlo, figuriamoci quando lo si apre. Tre
dischi stracolmi e un libretto fotografico di oltre 100 pagine, con
la storia personale di Graham Nash e le note per ciascuna canzone. I
dischi sono un’antologia esaustiva della sua carriera,
dagli albori con gli Hollies (ciò che per Nash sono stati gli
Springfield di Stills e Neil Young) fino alle ultime composizioni per
il duo Crosby & Nash. Si passa attraverso anche rarità, brani
inediti e versioni alternative (più che altro mix differenti
che soddisfano il palato degli intenditori, ma che – anche per via
delle sottilissime differenze con le versioni originali – nulla
tolgono al gusto di scoprire la carriera di Nash anche se non si
possiedono i suoi album originali). Tra le rarità spiccano alcune
canzoni che conosciamo già per magnifiche versioni live ma che non erano mai apparse nella
versione studio (come “Right Between The Eyes”).
Spannando tra quattro decadi,
Reflections è l'occasione per farsi un'idea del talento di Nash, del suo songwriting, e ascoltare la sua voce in primo piano, al di fuori dell'insieme CSN(&Y) in cui siamo soliti collocarlo. E comprendere quanto
ricca e variegata sia la sua produzione. Insomma possiamo dimenticarci i pregiudizi sul membro "minore" del trio, troppo spesso adombrato da Crosby e Stills.
Un bellissimo libro illustrato
accompagna i tre cd per fornire le informazioni necessarie, spiegarne
l'essenza compositiva e dar forma a questi riflessi. Leggiamo curiosità, cose nuove e cose che già sapevamo. Per esempio, mi ha sorpreso sapere che Nash fosse un accanito lettore
di opere fantascientifiche e visionarie (Ray Bradbury, George Orwell,
William Burroughs) nonché della letteratura beat (Allen Ginsberg). Ma, a ben pensarci, non mi sorprende affatto.
Su Rockinfreeworld.com la mia recensione track by track.
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