Pesce a profusione, ortaggi dalle mille forme, pasticcini zuccherosi per la cerimonia del tè: insomma, la base della cucina
kaiseki che abbiamo
assaggiato divorato a
Pontocho [
vedi post precedente]. Questo (e molto altro) è il
mercato di Nishiki, adiacente al distretto commerciale di Teramachi, nel cuore della vecchia Kyoto.
Vivace, colorata e in apparenza caotica, appena ci avventuriamo un po' più all'interno di questa galleria ci rendiamo conto che
non somiglia affatto a un mercato di Istanbul o di Napoli. Regna un inossidabile ordine di fondo, come in ogni posto del Giappone, quasi ad obbedire a regole incise su pietra secoli e secoli fa.
...Sarà perché è proprio così. Nella Kyoto imperiale di milleduecento anni or sono, questo era il
luogo in cui venivano forgiate e vendute le armature dei guerrieri. Poi, all'circa 300 anni fa, l'era dei samurai tramontò, e con essa l'esigenza di armamenti. La posizione strategica attirò quindi i pescivendoli e gli altri venditori di cibo.
Non è così difficile immaginarsi i carretti al posto delle auto e dei carrelli della spesa, e le insegne intagliate nel legno al posto di quelle illuminate dai led. Per il resto, negli ultimi secoli l'atmosfera non deve essere cambiata poi tanto.
Camminare per la galleria di Nishiki è
un'esperienza visiva, olfattiva e storica (come sempre se si parla di Kyoto). La maggior parte dei prodotti è fresca, e viene esposta affinché i clienti ne possano controllare la qualità. La gente del posto qui fa la spesa, compresi gli chef dei ristoranti: i prezzi sono un po' più alti rispetto ai supermercati, ma d'altra parte
la reputazione di alcuni di questi commercianti risale a generazioni addietro.
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