TRE LETTURE PER L'ESTATE
L'estate è iniziata, le vacanze sono alle porte, eccetera eccetera, e questo significa (o lo spero per voi) un po' più di tempo da dedicare alla lettura. Nella lunga tradizione dei consigli non richiesti, ho selezionato tre delle mie letture più recenti per darvi uno spunto casomai foste in preda al panico del "tutto questo tempo libero e non so cosa leggere!!!" Ho scelto questi libri sia perché potrebbero rappresentare qualcosa di diverso in termini di autori/autrici e temi trattati (per me è stato così), sia perché sono tutti brevi e scorrevoli, ideali per una vacanza di qualunque durata. Se siete spavaldi potreste addirittura ambire a leggerli tutti e tre. Enjoy!
Jagannath: il fantastico nordico di Karin Tidbeck.
"Creature dalla nascita enigmatica, centralinisti in contatto con l’Inferno, immense donne avviluppate nei paradossi di un giardino senza tempo" recita la quarta di copertina. Quello che fanno i racconti di Jagannath è andare al di là dello specchio: la realtà è la stessa, forse proprio quella che la scrittrice vive quotidianamente, ma è differente, deformata, a tratti paradossale, avvolta su se stessa secondo leggi naturali diverse. Lì accadono cose ordinarie, ma sono cose che qui, dalla nostra parte, non sono ammesse, perciò ci affascinano e ci inquietano. Questo spaccato di normalità alternative, dissociate e dissocianti, mi ha riportato da un lato alla Twin Peaks lynchiana, dall'altro al mondo escheriano di Michael Ende (in particolare il suo libro Lo specchio nello specchio). Il tutto tratteggiato in linee eleganti e minimali che definirei - passatemi lo stereotipo - proprio Ikea-style. Consigliatissimo, soprattutto per chi va in montagna piuttosto che al mare.
La tigre bianca di Aravind Adiga: l'India come una stia per polli.
"Il massimo che questo paese abbia prodotto in cento mila anni di storia è la stia per polli. Il 99,9% di noi è imprigionato nella stia per polli. [...] L’affidabilità dei servi è la base dell’intera economia indiana. [...] Qui in India non abbiamo bisogno di una dittatura [...] perché noi abbiamo la stia [...] al punto che se dai ad un uomo la chiave della sua emancipazione, te la scaglierà addosso con un insulto."
A Balram, autista di umili origini al servizio di mr. Ashok, viene chiesto di prendersi la colpa di un crimine commesso dal suo padrone. Dimostrarsi fedele fino a questo punto darebbe grande onore alla sua famiglia. Ma Balram non lo accetta e inizia il percorso dell'emancipazione, che lo trasformerà in un fuorilegge. Perché dalla stia non c'è uscita, e con l'assoluta povertà da un lato, una sfrenata ricchezza dall'altro, forse l'unico riscatto a cui si può aspirare è diventare una versione migliore del proprio nemico. L'ironia tagliente di Adiga fa di La tigre bianca una lettura tanto drammatica quanto divertente. Ne è stato tratto un bel film di Netflix (ma guardatelo dopo aver letto il libro).
La strada che porta al vero: gli insegnamenti del Dalai Lama per la vita quotidiana.
Mi sono approcciato a questo testo mosso non dall'aspirazione a una conversione religiosa, ma dall'interesse che da sempre nutro verso il buddhismo in quanto filosofia esistenziale e metodo per praticare la saggezza nella vita quotidiana. Ed è in questa veste che ve lo consiglio. Rendersi conto che le persone, e le cose, esistono in quanto causa e conseguenza di altre persone, e altre cose; riflettere sulle proprie azioni; concentrarsi sul momento presente; abbandonare l'eccesso e godersi di più ciò che si ha; abbandonare le forze negative che ci opprimono per accogliere quelle positive che ci aprono. Lezioni semplici, in fondo, che ciascuno può mettere in pratica concretamente nel proprio contesto personale. Il Dalai Lama, lungi dall'impartire dei precetti dogmatici, fornisce una guida anche a chi è lontano dall'illuminazione e cerca soltanto la propria strada nel labirinto della frenesia dell'Occidente per condurre una vita più arricchente.
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