JACK KEROUAC: IL ROMANZO DI UNA VITA
«Intendo parlare di queste cose con la gente – ma credo che la cosa principale resterà pur sempre questo monologo interiore che dura tutta la vita incominciato nella mente mia.»
Jack Kerouac
Quando ho aperto BeatBlog2, nel 2009, pensavo di dedicarlo unicamente alla letteratura e all'arte Beat. (Ho capito subito che non sarebbe andata così, scrivendo poi di tanti altri generi, autori e forme artistiche.) Avevo in progetto di dedicare molto spazio a Jack Kerouac, un autore di cui mi sono appassionato all'epoca delle scuole superiori e che mi ha accompagnato per tutti gli anni a seguire fino a oggi (grazie ai suoi numerosi libri). Questo progetto l'ho mantenuto vivo, sebbene non sempre in modo costante come avrei voluto (quando ho iniziato contavo di concluderlo in un paio d'anni al massimo... ne sono passati otto!). Qualche mese fa ne ho ripreso in mano le redini, dato che le mie letture erano quasi complete, e ho deciso di portarlo avanti fino alla fine, senza altre interruzioni.
Il materiale che mancava non era poi molto: di gran parte delle opere di Kerouac avevo già scritto. Ma a quel punto era un obbligo anche rileggere e rivedere tutto il vecchio materiale: aveva davvero bisogno di una rinfrescata e un'iniezione di nuove informazioni. Dunque ogni articolo dedicato a ciascun romanzo o antologia è stato rivisto, corretto e dove possibile ampliato. Ho provveduto a linkare i contenuti tra post e post, aggiornare la cronologia bibliografica, creare nuovi indici (come quello per ordine degli eventi) e appendici (imprescindibile l'elenco dei nomi reali e degli alias dei personaggi che popolano l'intera opera kerouachiana).
Il mio sguardo alla Leggenda di Duluoz ora è soddisfacente e completo: abbraccia tutte le opere edite del grande scrittore Beat. Tuttavia ci sarebbero altri quintali di informazioni (soprattutto biografiche) da aggiungere, altre tonnellate di impressioni a cui dar voce, soprattutto dopo una rilettura dell'intera bibliografia di Kerouac (che sarebbe doverosa), nonché altri autori direttamente connessi a Kerouac e alla scena Beat a cui dare spazio. Il lavoro quindi è lungi dall'essere esaurito, ma almeno il corpus principale che mi ero prefissato di realizzare ha finalmente visto la luce.
Vi lascio con una serie di link che vi consentiranno una lettura ordinata della retrospettiva su Kerouac come se fosse un libro.
- Visioni di Jack
- Visioni del Jack inedito
- Cronologia bibliografica - da questo indice potete accedere agli approfondimenti su tutti i libri
- La leggenda di Duluoz: ordine degli eventi
- L'etichetta Beat
- Nascita della prosa spontanea
- Elenco dei nomi reali e degli alias (pt.1 - pt.2)
Extra:
- One Fast Move Or I'm Gone - Kerouac's Big Sur
- La mia vita con Jack: le memorie di Edie Parker-Kerouac
Complimenti per il blog e per gli articoli.
RispondiEliminaE' davvero bello leggere di Kerouac in lingua italiana con commenti e opinioni argute e non banali.
Ottime le pagine dedicate alle varie pubblicazioni e molto interessanti i parallelismi nati sulle riflessioni legate all' ambiente-Canada..e qui mi riferisco a quanto scritto su Neil Young...altro grandissimo genio proveniente da quella sconfinata terra.
Quando leggo Kerouac non riesco a fare a meno di pensare al Canada e all' ambiente "americano" tradizionale. Pertanto trovare delle pagine dedicate a CSNY mi ha stupito e sorpreso in senso positivo perché certi ambienti e certe emozioni legate alla lettura confluiscono poi anche nell’ ascolto di una musica comune.
Personalmente quando mi metto a leggere Kerouac nel giro di qualche giorno passo all’ ascolto di qualche album di Dylan…cui seguono i Grateful Dead/Jefferson Airplane..e Quicksilver...(a segnare il legame che Kerouac e i Beat hanno avuto con Frisco)…
A tal proposito lancio un’idea..perchè non metterci a parlare e a commentare la musica della Band?
Canadesi, legati a Dylan da un filo diretto, geniali e assolutamente trascurati qui in Italia (le autobiografie di Levon Helm e Robbie Robertson sono disponibili solo in lingua inglese). Chi meglio di loro ha saputo cantare l’ America degli spazi aperti, della natura, l’ America di un’epoca andata…chi, se non loro, ha saputo dar vita a quel bagaglio di tradizioni riproponendole con lo stesso Dylan nei Basament Tapes?
Quanti aspetti legano The Band a Jack Kerouac? Quanto è diversa la profondità di emozioni e malinconia dolente che nasce della voce di Richard Manuel al vortice di emozioni e "tristessa" che emerge dalla poesia e dalla prosa di Kerouac?
Ciao, ti ringrazio per le belle parole e per esserti fermato a leggere il mio blog. La parte dedicata alla musica su questo blog la tenevo più viva qualche anno fa, prima di iniziare a collaborare con il sito italiano dedicato a Young e a CSNY (il sito si chiama Rockinfreeworld). Attualmente qui di musica scrivo poco ma ho in previsione qualche post. La tua idea è interessantissima, purtroppo però io conosco davvero poco The Band, ascoltata solo occasionalmente (fa parte della mia lunga lista di attesa di musica o libri da approfondire... il tempo è sempre tiranno). Se ti va di scrivere qualcosa di tuo pugno, però, te lo posso pubblicare qui molto volentieri (o hai un tuo blog?). Nella cultura americana (ma non solo) del 900 le ricorrenze (come il rapporto con il paesaggio) sono tante e i collegamenti che si possono tirare come linee tra artisti diversi sono infiniti. Sarebbe bello arricchire il mosaico in ogni modo possibile.
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