P. K. DICK: L'UOMO DAI DENTI TUTTI UGUALI & LO STRAVAGANTE MONDO DI MR FERGESSON
Siamo di fronte a uno dei punti più bassi, se non il più basso, dell'opera dickiana. Scritto nel 1960, il testo non convince e soprattutto non coinvolge, appesantito da una prolissità narrativa insolita per Philip K. Dick e da vicende di poco conto, mal sviluppate. Carlo Pagetti, nella prefazione alla recente edizione Fanucci, suggerisce che la prolissità sia dovuta a un mancato editing, e la mancata censura delle parti più spinte sembra esserne prova. L'impressione generale è che si tratti di un tentativo abbandonato da parte di Dick dopo la prima stesura, pubblicato postumo per monetizzare ancora un po' sul suo nome.
Purtroppo anche Lo stravagante mondo di Mr. Fergesson, scritto nello stesso anno, non si discosta dal precedente. Inseguire il sogno americano per il sig. Fergesson significa vendere la sua officina e condannare il sig. Al, che sullo stesso terreno ha una sua attività, a un futuro incerto. La storia si snoda intorno a queste due figure di nemici-amici e i loro tentativi di migliorare la propria vita. Un'America spietata e sporca, popolata da truffatori e imbonitori, si cela sotto la facciata dei falsi valori diffusi da televisione e stampa. Il desiderio di abbandonare lavori umili o relazioni opprimenti per inseguire un sogno di libertà tipicamente made-in-USA, porta qui a risultati tragici.
Dick discute ossessivamente questi messaggi nei suoi romanzi (sia mainstream che di fantascienza) ma qui risulta poco efficace per colpa di storie, personaggi e narrazione decisamente fiacchi e ripetitivi. Non è un caso, infatti, che L'uomo dai denti tutti uguali e Lo stravagante mondo di Mr. Fergesson siano gli ultimi tentativi di scrivere narrativa non di genere, dopo il continuo rifiuto degli editori verso questo versante della sua produzione.
Dick discute ossessivamente questi messaggi nei suoi romanzi (sia mainstream che di fantascienza) ma qui risulta poco efficace per colpa di storie, personaggi e narrazione decisamente fiacchi e ripetitivi. Non è un caso, infatti, che L'uomo dai denti tutti uguali e Lo stravagante mondo di Mr. Fergesson siano gli ultimi tentativi di scrivere narrativa non di genere, dopo il continuo rifiuto degli editori verso questo versante della sua produzione.
Ma nonostante le batoste l'autore ne uscirà in qualche modo rinvigorito, perché nei primi anni Sessanta Philip Dick si riavvicinerà alla fantascienza con un'esplosione di idee e inizierà a forgiare una serie di capolavori (tra cui La svastica sul sole, L'androide Abramo Lincoln e Noi marziani).
L'uomo dai denti tutti uguali
Lo stravagante mondo di Mr. Fergesson
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