KEROUAC: DOTTOR SAX
Come altre opere di Kerouac a cavallo tra gli anni 40 e 50 (Sulla strada, Visioni di Cody), Dottor Sax possiede le tre caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale. Primo, è un testo visionario prodotto con l'ausilio di droghe; secondo, la sua genesi è lunga e complessa; terzo, si colloca nel periodo della maturità letteraria, ovvero nel momento in cui lo scrittore ha intrapreso la via della prosa spontanea. Come se non bastasse, lo stesso Jack lo ha definito spesso il suo romanzo migliore.
La lettura richiede una certa apertura mentale, essendo un testo visionario, ma d'altra parte si viene trascinati subito in un vortice che è difficile abbandonare. Per quanto possa sembrare difficile rispetto a un romanzo tradizionale, una volta tuffato e acclimatato il lettore vuole restare in acqua. Le visioni immaginarie e il passato dello scrittore (la famiglia, gli amici, la scuola, la vita a Lowell) si intrecciano in modo sublime; il libro è in effetti il racconto storpiato e fantasioso dell'infanzia di Jack Duluoz (il suo alter-ego; Duluoz in franco-canadese significa “pidocchio”). A lettura conclusa, Dottor Sax non è facile da ricordare in modo vivido: ciò che resta sono per lo più sensazioni e immagini, che sono esattamente l'intento dell'autore. La prosa spontanea è al massimo della forma, e le duecento pagine circa non sono comunque una fatica lunga. In questo senso il libro è molto più abbordabile di Visioni di Cody e, volendo fare un parallelo, Dottor Sax si accosta come potenza e stile a Visioni di Gerard, romanzo che seguirà a breve, la cui atmosfera sarà molto simile in quanto anche lì Jack tratterà della propria infanzia a Lowell.
Vediamo ora di ricostruire la storia di Dottor Sax. Nei tardi anni 40, verso la conclusione di La città e la metropoli, Jack ha uno slancio creativo che lo porta alla maturità letteraria. Comincia a scrivere e manipolare una grande quantità di materiale che sarà alla base di Dottor Sax, Visioni di Cody e Sulla strada. Ciò detto, pare che le prime idee per Dottor Sax risalgano alla fine del 1948, tuttavia vengono velocemente abbandonate fino alla primavera dell'anno successivo, quando Jack soggiorna a Denver (esperienza raccontata nella parte terza di Sulla strada). Qui scrive una poesia, The Rose Of The Rainy Night, che poi trasforma in un capitolo del libro.
In seguito Jack continua a lavorare in modo discontinuo sulle bozze di Dottor Sax, soprattutto a San Francisco nel 1952 durante la permanenza nella soffitta di Neal Cassady e famiglia, subito dopo aver completato Visioni di Cody. Jack registra ore di monologo sulla sua infanzia, tuttavia pur avendo l'idea per il libro, la forma non è ancora definita. La versione che conosciamo viene scritta nell'estate del 1952 mentre Jack si trova a Città del Messico da William Burroughs, con l'aiuto di erba e benzedrina. Per entrambi gli scrittori Beat è un momento di feroce creatività. La leggenda vuole che Jack scriva Dottor Sax chiuso nel bagno, lasciando correre su carta ricordi misti ad allucinazioni, basando le sembianze del personaggio di Sax su quelle di Burroughs, e influenzato nella parte finale anche da Il mago di Oz, film che esce proprio in quel momento.
In definitiva Dottor Sax rappresenta il “lato oscuro” del narratore di On The Road e si colloca al suo fianco per intensità e originalità, annoverandosi tra i libri più importanti dello scrittore.
La lettura richiede una certa apertura mentale, essendo un testo visionario, ma d'altra parte si viene trascinati subito in un vortice che è difficile abbandonare. Per quanto possa sembrare difficile rispetto a un romanzo tradizionale, una volta tuffato e acclimatato il lettore vuole restare in acqua. Le visioni immaginarie e il passato dello scrittore (la famiglia, gli amici, la scuola, la vita a Lowell) si intrecciano in modo sublime; il libro è in effetti il racconto storpiato e fantasioso dell'infanzia di Jack Duluoz (il suo alter-ego; Duluoz in franco-canadese significa “pidocchio”). A lettura conclusa, Dottor Sax non è facile da ricordare in modo vivido: ciò che resta sono per lo più sensazioni e immagini, che sono esattamente l'intento dell'autore. La prosa spontanea è al massimo della forma, e le duecento pagine circa non sono comunque una fatica lunga. In questo senso il libro è molto più abbordabile di Visioni di Cody e, volendo fare un parallelo, Dottor Sax si accosta come potenza e stile a Visioni di Gerard, romanzo che seguirà a breve, la cui atmosfera sarà molto simile in quanto anche lì Jack tratterà della propria infanzia a Lowell.
Vediamo ora di ricostruire la storia di Dottor Sax. Nei tardi anni 40, verso la conclusione di La città e la metropoli, Jack ha uno slancio creativo che lo porta alla maturità letteraria. Comincia a scrivere e manipolare una grande quantità di materiale che sarà alla base di Dottor Sax, Visioni di Cody e Sulla strada. Ciò detto, pare che le prime idee per Dottor Sax risalgano alla fine del 1948, tuttavia vengono velocemente abbandonate fino alla primavera dell'anno successivo, quando Jack soggiorna a Denver (esperienza raccontata nella parte terza di Sulla strada). Qui scrive una poesia, The Rose Of The Rainy Night, che poi trasforma in un capitolo del libro.
In seguito Jack continua a lavorare in modo discontinuo sulle bozze di Dottor Sax, soprattutto a San Francisco nel 1952 durante la permanenza nella soffitta di Neal Cassady e famiglia, subito dopo aver completato Visioni di Cody. Jack registra ore di monologo sulla sua infanzia, tuttavia pur avendo l'idea per il libro, la forma non è ancora definita. La versione che conosciamo viene scritta nell'estate del 1952 mentre Jack si trova a Città del Messico da William Burroughs, con l'aiuto di erba e benzedrina. Per entrambi gli scrittori Beat è un momento di feroce creatività. La leggenda vuole che Jack scriva Dottor Sax chiuso nel bagno, lasciando correre su carta ricordi misti ad allucinazioni, basando le sembianze del personaggio di Sax su quelle di Burroughs, e influenzato nella parte finale anche da Il mago di Oz, film che esce proprio in quel momento.
In definitiva Dottor Sax rappresenta il “lato oscuro” del narratore di On The Road e si colloca al suo fianco per intensità e originalità, annoverandosi tra i libri più importanti dello scrittore.
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