BREVE STORIA DEL SOUL (pt.1)
I Motown Studios nel 1960 |
Il soul è un genere musicale che ha le sue origini negli Stati Uniti e combina elementi della musica gospel e del rhythm and blues. Secondo la Rock and Roll Hall of Fame, il soul è “la musica che sorge dai neri in America attraverso la trasformazione del gospel e del rhythm and blues in una forma di testimonianza laica e funky”. Ritmi accattivanti, accentuati dai battiti delle mani e dai movimenti del corpo, sono una caratteristica fondamentale della musica soul, come anche il botta e risposta tra il solista e il coro, e voci molto tese. Il genere fa uso talvolta di improvvisazione e sound ausiliari.
Il soul ha le sue
origini nella musica gospel e rhythm and blues. I quartetti
vocali “hard gospel” degli anni ’40 e ’50 sono stati le più
notevoli influenze per i cantanti soul degli anni ’60. Ray Charles
è spesso citato come l’inventore del genere soul con la sua fila
di hits che iniziarono nel 1954 con “I Got a Woman”. Nel suo modo
di cantare, Charles riconobbe apertamente l’influenza dei Pilgrim
Travelers. Un’altra visione vuole che sia stato Solomon Burke, con
le sue prime incisioni per la Atlantic Records, a codificare il
genere soul; le sue “Cry to Me”, “Just Out of Reach” e “Down
in the Valley” dei primi ’60 sono considerate classici del
genere. Little Richard (che fu ispiratore di Otis Redding), Fats
Domino e James Brown si facevano chiamare, in origine, musicisti rock
and roll. Ma appena la musica rock andò oltre alle sue radici R&B
negli anni ’60, Brown affermò di essere sempre stato un cantante
R&B. Little Richard si proclamò il “re del rockin’ and
rollin’, del rhythm and blues soulin’”, perché la sua musica
conteneva elementi di tutte e tre e perché aveva ispirato artisti di
tutti e tre i generi.
Le incisioni del 1967 di Aretha
Franklin, come “I Never Loved a Man (The Way I Love You)”,
“Respect” (originariamente cantata da Otis Redding) e “Do Right
Woman, Do Right Man” sono considerate l’apogeo del genere soul, e
sono tra i suoi successi commerciali maggiori. Alla fine dei ’60,
artisti della Stax come Eddie Floyd e Johnnie Taylor diedero
significativi contributi alla musica soul. La musica di Howard Tate
di fine ’60 per la Verve Records, e più avanti per la Atlantic
(prodotta da Jerry Ragovoy) sono un’altra parte notevole del genere
soul. Nel 1968 la musica soul cominciò già a frantumarsi, e artisti
come James Brown e Sly & The Family Stone cominciarono a
incorporare nella loro musica nuovi stili.
Molti considerano il nord degli Stati
Uniti come la patria del soul, in particolare Chicago. Altre città,
come New York, Detroit, Memphis e Florence, la seguirono rapidamente
e crearono i loro propri stili basati sulle radici gospel locali.
Florence, Alabama, fu la casa dei Fame
Studios. Ai Fame registrarono Jimmy Hughes, Percy Sledge, Arthur
Alexander e, tardi negli anni ’60, Aretha Franklin. I Fame Studios
allacciarono felici rapporti con etichette di Memphis come la Stax
Records, e molti dei musicisti e dei produttori che lavoravano a
Memphis contribuivano anche alle incisioni in Alabama. Altre famose
etichette di Memphis erano la Goldwax Records, la Royal Recordings e
l’American Sound Studios.
Al canone soul degli anni ’60
contribuì anche la Motown Records, situata a Detroit, anche se a
quel tempo si proclamava etichetta di musica pop. Tra i suoi artisti
Stevie Wonder, Gladys Knight & The Pips, Marvin Gaye, The
Temptations, The Supremes, contribuirono a quello che divenne il
sound della Motown.
A Chicago, Curtis Mayfield contribuì a
sviluppare lo “sweet soul” che gli portò la fama di padrino del
“nothern soul”. Come membro degli Impressions, Mayfield instaurò
uno stile botta e risposta nelle parti vocali che usciva dal gospel,
e che influenzò molti altri gruppi dell’epoca, tra cui i Radiants
di Chicago.
Ray Charles (1930-2004) |
A Detroit, il produttore Don Davis
lavorò per artisti Stax quali Johnnie Taylor e The Dramatics. La
connessione tra lo stile soul e quello disco sono le incisioni
d’inizi ’70 dei Detroit Emeralds. Artisti della Motown quali
Marvin Gaye e Smokey Robinson contribuirono all’evoluzione della
musica soul, nonostante i loro dischi furono considerati più
appartenenti alla musica pop che allo stile di Redding, della
Franklin e di Carr. Anche se stilisticamente diversi dalla classica
musica soul, solitamente la musica degli artisti di Chicago è
considerata parte del genere.
Nei primi anni ’70 la musica soul
influenzò generi come il rock psichedelico. Il fermento politico e
sociale del tempo ispirò artisti quali Marvin Gaye e Curtis Mayfield
a produrre album con messaggi esplicitamente sociali. Artisti come
James Brown condussero la musica soul verso il funk, che caratterizzò
band anni ’70 come i Parliament-Funkadelic e The Meters. Gruppi più
versatili come War, i Commodores e gli Earth, Wind and Fire divennero
popolari. Durante gli anni ’70, alcuni artisti astuti e commerciali
del sottogenere “blue-eyed soul”, quali gli Hall & Oates di
Philadelphia e i Tower of Power di Oakland, fecero un successo
fenomenale, allo stesso modo di una nuova generazione di artisti di
strada o gruppi “city-soul” come The Deftonics. Per la fine degli
anni ’70, la musica disco e funk dominarono le classifiche. Il soul
di Philadelphia e tutti gli altri generi di soul erano infettati dal
genere disco. Durante questo periodo gruppi come The O’Jays e The
Spinners continuarono a sfornare hits.
Otis Redding (1941-1967) |
L’emergere della cultura hip hop
negli anni ’70 influenzò radicalmente la musica soul degli anni
’80. Afrika Bambaata & The Soulsonic Force subentrarono con un
nuovo sound elettronico. I produttori di musica soul si resero conto
che dovevano trovare dei ritmi più pesanti, e trovarono il modo di
fondere il soul con drum machines e sintetizzatori. Squadre di
produttori come Jimmy Jam e Terry Lewis (ex membro di The Time), L.A.
Reid e Babyface crearono un sound soul più forte e più lussuoso con
attenzione al battito e al ritmo sopra le parole, costruendo così le
hits per Janet Jackson, TLC, Alexander O’Neal, The SOS Band e Bobby
Brown. Nondimeno, alcuni cantanti soul arrivarono alla celebrità:
Whitney Houston, Anita Baker e Sade.
Il produttore-scrittore Teddy Riley e
altri crearono il “new jack swing” (o “swingbeat”) che
fondeva soul e hip hop. Il sound di Riley consisteva in un ritmo hip
hop, melodie gospel e jazz, e un sound grezzo e scarno.
Dopo il declino della disco e del funk
nei primi anni ’80, la musica soul fu influenzata dalla musica
elettronica. Divenne ancor più basilare e sottoprodotta, risultando
uno stile conosciuto come R&B contemporaneo, che suona davvero
diverso dall’originale stile rhythm and blues.
A metà anni ’90, a Chicago, la
musica house fu pesantemente influenzata da soul, funky e disco. Fu
concepita essenzialmente con sintetizzatori e altri equipaggiamenti
elettronici. House e techno ascesero alla popolarità a fine anni ’80
e vi rimasero per gli anni ’90 e nei 2000. Dagli anni ’80 divenne
popolare anche la musica soul del Regno Unito.
Gli Stati Uniti videro la nascita del
neo-soul intorno al 1994. Il marketing messo in atto dalle etichette
per il soul scemò negli anni 2000 a causa del nuovo focalizzarsi sul
genere hip hop.
Fonte: en.wikipedia
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