STEPHEN STILLS 1968-71: L'ESORDIO SOLISTA
La creatività sfaccettata di
Stephen Stills emerge prepotentemente nei suoi primi lavori,
ispirati, freschi e del tutto personali. Stills, il più virtuoso tra
Crosby, Stills & Nash, vanta molte collaborazioni con grandi
chitarristi, incluso Jimi Hendrix. Una prova della sua abilità di polistrumentista e songwriter è stata sicuramente la band dei Manassas,
purtroppo di vita breve. Anche il primo e il secondo album solisti
raccolgono brani indimenticabili (anche se solo una è rimasta tra i
cavalli di battaglia dei concerti di CSN, ovvero “Love The One
You're With”).
Il tocco caldo e intimo di Stephen
Stills, omonimo disco d'esordio del 1970, è suggerito già a
partire dall'immagine in copertina che lo ritrae nella neve. L'album inizia con la
folkloristica “Do For The Others”, continua con il gospel di
“Church”, scivola poi nel blues jammato di “Go Back Home”
(dove alla chitarra c'è Eric Clapton) e nel rock hendrixiano di “Old
Times Good Times” (e alla chitarra c'è proprio Hendrix); prosegue
fino al grezzo blues in solitario di “Black Queen” e alla
chiusura emblematica di “We Are Not Helpless” (forse una risposta
alla “Helpless” di Neil Young?).
Sul tappeto country-rock tipico della West Coast di quegli anni emergono i colorati arrangiamenti di Stills: chitarre ospiti, congas, cori gospel. Il
cowboy dei Buffalo Springfield aveva in realtà influenze musicali davvero variegate: questo disco non ha eguali né in CSN&Y, né in Crosby &
Nash, né in Neil Young.
Stephen Stills 2, nel 1971,
cerca di proseguire sulle stesse orme senza
tuttavia riuscirvi appieno. Vi sono ospiti come Clapton e Nils
Lofgren, ma soprattutto è la presenza dei Memphis Horns che riempie
diversi brani con una bella sezione fiati. Nella sua complessità (12
canzoni) l'album non è sfaccettato come il predecessore, ma
resta un disco molto bello. “Change Partners” e “Know You Got To Run” sono da
greatest hits. La prima parte è certamente la più ispirata, a cui
si aggiunge la superlativa “Word Game” nella seconda parte. Da
menzionare anche “Sugar Babe” e il dittico “Relaxing
Town”-“Singin' Call”.
Di questi tempi Graham Nash sta recuperando un po' di materiale d'archivio dei membri di CSN.
Qualche anno fa è stato pubblicato Just Roll Tape,
un cd contenente i demo che Stills incise nell'aprile 1968. “Ero a
New York per una session di Judy Collins, nel 1968” - racconta
Stills nella nota all'interno del cd - “e quando lei terminò, io
sganciai qualche centinaio di dollari al produttore per poter
registrare un demo delle mie nuove canzoni. Alcune le conoscerete,
altre no. L'autunno successivo facemmo il primo disco di CSN e di
questo nastro non vi fu più traccia per 40 anni. Per qualche ragione
ha ritrovato la via di casa, e ora queste canzoni sono come vecchi
amici ancora giovani”.
Chitarra, voce e il
fruscio del nastro, canzoni registrate velocemente, versioni essenziali eppure, in gran
parte, già complete e ammalianti. “Change Partners”, “Know You Got To Run”
e “So Begins The Task” sono autentici capolavori che verranno
ripresi qualche anno dopo, ma tra i demo vi sono anche le celeberrime
“Suite Judy Blue Eyes”, “Helplessly Hoping” e “Wooden
Ships” che faranno poi la gloria di Crosby Stills & Nash. E ancora, “Black Queen”,
“Treetop Flyer” (questo tratto da una session successiva) e poi
una serie di brani (o bozze, se preferite) del tutto inediti: “Judy”,
“All I Know Is What You Tell Me”, “The Doctor Will See You
Soon”, “Dreaming Of Snakes”.
Questo cd d'archivio accompagna in modo
eccellente gli albori della carriera solista di Stills, formando una
ideale trilogia del suo momento d'oro, a cavallo tra i 60 e i 70.
Commenti
Posta un commento