BROOKS: CICLO DEGLI EREDI
Composta da 4 volumi, questa saga si
svolge dopo alcune generazioni dalla trilogia centrale di Shannara.
Nel primo libro, Gli Eredi di
Shannara, vengono introdotti molteplici personaggi che tessono
diverse linee narrative. In gran parte si parla del viaggio dei tre
protagonisti principali, con alcuni compagni, che devono incontrare
lo spettro del druido Allanon per conoscere i propri compiti.
Parallelamente Terry Brooks traccia la situazione delle Quattro
Terre, cadute sotto la tirannia politica della Federazione e la
subdola minaccia di creature magiche chiamate Ombrati.
L'ambientazione entro la quale si
muovono i personaggi è la parte più originale, così come
l'ambiguità delle parti (non c'è un male assoluto incarnato da un
signore oscuro, come spesso accade nel fantasy). Personaggi ed eventi
sono abbastanza agli antipodi di quelli canonici già sfruttati nel
ciclo originale di Shannara; pur rispettando certe regole da cui il
fantasy dipende (destino, viaggio, battaglia) il contesto creato qui
ha un'originalità sua, interessante, con il pregio di una narrazione
perfettamente equilibrata.
Il “bagaglio” costituito dal passato diventa un'eredità che luoghi e personaggi si portano appresso, e che ne plasma il carattere e le decisioni. Il primo libro ci introduce dunque in un mondo con regole e fazioni difficilmente prevedibili e distinguibili, dove menzogna e verità si mescolano e nulla è ben chiaro. Le premesse per una buona saga fantasy ci sono tutte.
Il “bagaglio” costituito dal passato diventa un'eredità che luoghi e personaggi si portano appresso, e che ne plasma il carattere e le decisioni. Il primo libro ci introduce dunque in un mondo con regole e fazioni difficilmente prevedibili e distinguibili, dove menzogna e verità si mescolano e nulla è ben chiaro. Le premesse per una buona saga fantasy ci sono tutte.
Il combattuto Walker Boh, un anti-eroe,
è forse il personaggio preferito dei lettori di Brooks, su cui
l'autore modellerà poi i Cavalieri del Verbo della rispettiva saga.
Così anche Par Ohmsford, il vero protagonista, e il rapporto con suo
fratello Coll sono ben tratteggiati. Wren, la ragazza, nel primo
libro ha poca rilevanza. Padishar Creel, il capo dei ribelli alla
Federazione, è un po' l'Han Solo della situazione, uomo vissuto dal
carattere ostile ma spesso vittima di colpi bassi; una figura che
esce dalle pagine. Morgan, amico di Par che si ritrova ad affiancare
Padishar, parte rivestendo il ruolo dello spiritoso aiutante, ma poi
cresce e viene caratterizzato decisamente meglio. Ci sono infine
altri personaggi minori che contribuiscono a dare concretezza il
disegno complessivo. E c'è il druido Cogline, sorta di collante tra
molte saghe, qui solo accennato ma importantissimo.
Il secondo libro, Il Druido di
Shannara, è focalizzato su Walker Boh e la sua ricerca
dell'amuleto con cui ristabilire l'ordine dei druidi. La vicenda ha
un inizio e una fine autonomi; le forze in gioco sono il Re della
Pietra, che rappresenta l'opposizione all'evoluzione e al
cambiamento, e il Re del Fiume Argento, figura importante anche in
altri libri, che si affianca a Walker e compagni mediante una figlia
mortale e bellissima. Un assassino assoldato dalla Federazione è il
cardine della vicenda. Naturalmente perché l'impresa riesca come
voluto dall'alto, il sacrificio richiesto alle pedine in gioco sarà
duro.
Un libro magnifico, forse proprio
perché così indipendente e ben congegnato, con ampi passaggi di
speculazioni psicologiche, dove le vere protagoniste sono le
idiosincrasie, le contorsioni, le debolezze degli individui
protagonisti. L'azione è relativamente poca, ma quella che c'è è
essenziale, come tutti gli elementi di contorno. Complessivamente,
dei quattro questo è l'episodio che tiene più incollati alla
pagina, in cui Brooks da il meglio di sé.
Il terzo episodio, La Regina degli
Elfi è invece focalizzato su Wren. Ella ritrova l'isola dove si
sono rifugiati gli Elfi ma, a causa della troppa sete di magia, è
diventata una sorta di girone infernale di creature malvagie. Wren si
scopre, prevedibilmente, erede al trono e unica in grado di guidare
gli Elfi di nuovo alle Quattro Terre, per contrastare gli Ombrati.
Ecco la prima caduta di tono, un libro
che è una noia dall'inizio alla fine, e soprattutto è del tutto
prevedibile. La vicenda si ridurrebbe a un centinaio di pagine
essenziali, mentre invece occupa un intero libro con troppi capitoli
su fughe, azioni, incontri improbabili e, in definitiva, tutto il
contrario dell'abilità che Brooks aveva dimostrato nei precedenti
episodi. La cosa peggiore non è tanto la trama quanto l'uso scontato
e sommario del personaggio di Wren, il più debole fra tutti, e le
macchiette da fantasy adolescenziale che la circondano.
Col quarto libro, I Talismani di
Shannara, si giunge alle conclusioni, dove bello e brutto vengono
al nodo. Senza svelare niente, dirò che le rivelazioni che
riguardano Par e Coll, la Spada e la Federazione sono interessanti e
rispondono alle premesse iniziali. Eppure si ha l'impressione che
sfugga qualcosa nel senso di tutte le varie peripezie messe in scena
fino a qui. La parte di Walker Boh è come sempre quella più
azzeccata, probabilmente in quanto più intima e con un raggio
d'azione inferiore. La parte di Wren, prevedibilmente, si risolve con
il cliché della battaglia tra eserciti. Naturalmente ogni linea
narrativa è connessa all'altra e la vittoria di una influisce sulla
vittoria dell'altra. Brooks è attento alla costruzione e ai
dettagli. Il finale in parte è ciò che ci si aspettava, ma in parte
resta deludente, se non altro nel modo in cui il climax vuole salire
a suon di minacce ma che, in realtà, sfrutta quegli elementi triti
che all'inizio erano stati brillantemente evitati.
In definitiva, quella degli Eredi è
forse la saga di Brooks più apprezzata, e si dimostra almeno in
parte un prodotto fantasy con un'originalità propria. Nella sua
totalità funziona ed è sensibilmente diversa rispetto al primo
ciclo di Shannara, e soprattutto al Signore degli Anelli
tolkeniano.
Tuttavia, a mio avviso le ottime
premesse (i primi due libri) non sono state risolte così bene
nell'ultima parte (e la terza parte è insopportabile), e questa è
una debolezza dell'autore che non è facile mettere da parte. Va
anche sottolineata la poca attenzione alle edizioni tradotte
(Mondadori), con cambiamenti nella terminologia da un libro
all'altro, che sarebbe la prima cosa da evitare quando si pubblica
una saga.
Se avete sete di fantasy e siete
incuriositi da Brooks, il mio consiglio è sempre il solito:
leggetelo ma mantenete le pretese a un livello medio.
La mia lettura di Terry Brooks termina
qui per ora. Proseguirò in futuro queste recensioni, una volta che
avrò letto i cicli successivi (e riletto quello originale).
Pagella: idee alla base **** , sviluppo
*** , consigliato ***
Il primo re di Shannara
Il ciclo della Genesi
Il ciclo del Verbo e del Vuoto
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