mattbriar

PEARL JAM 2011: TWENTY

[Update 15.10.2012]


Laddove Lost Dogs (2004) era un'antologia di out-takes con una forza tale da renderlo in pratica un magnifico doppio album, Twenty (uscito nell'ultima parte del 2011) è un'operazione only-for-fans. Accompagnando il film di Cameron Crowe, si presenta come una raccolta di brani live e rari provenienti dagli Archivi della band. Questo, dunque, è il pregio per il fan dei Pearl Jam. Il contro è che, una volta “selezionate” quelle che sono le rarità più interessanti secondo l'opinione di ciascuno, i due dischi di Twenty non sono di quelli da ascoltarsi dall'inizio alla fine con soddisfazione crescente. Non perché la musica non sia buona, s'intende, ma perché lo scopo non è quello; è un documento storico sulla band.
Nel primo disco abbiamo un po' dei brani di Ten in versioni dal vivo risalenti a vari periodi. Le versioni di “Alive”, “Garden” e “Why Go”, come annota Crowe, privilegiano la loro importanza storica a discapito della qualità sonora (vecchie tapes). “Release” è stata la prima canzone di Vedder all'ingresso nella band, ed è qui presentata in una fenomenale esecuzione del 2006 a Verona (ci sono diverse canzoni tratte da concerti italiani in questa antologia). Ci sono anche “Black” in versione Unplugged e una cattivissima “Blood”.
Le successive “Last Exit”, “Not For You” e “Do The Evolution” provengono dal momento della grande ascesa del gruppo, metà anni 90; poi la dolce “Thumbling My Way” (2002).
“Crowd Of Thorns” era un brano della primissima line-up pre-Vedder, poi evolutasi nei Mother Love Bone. “Let Me Sleep” è un altro brano raro eseguito dal vivo. “Walk With Me”, di e con Neil Young registrata al Bridge Benefit dell'anno scorso, a testimoniare l'amicizia e l'affiatamento tra i due artisti. Chiude il disco la recente “Just Breathe”.
Il secondo disco parte con una serie di brani d'archivio. “Say Hello 2 Heaven” è un demo risalente alla formazione pre-PJ del 1990 (senza Vedder), poi diventato un brano del side-project Temple Of The Dog. “Times Of Trouble” è il demo strumentale (ancora mancava il cantante) di quella che sarebbe diventata “Footsteps”. “Acoustic #1” è una bozza di canzone. “It Ain't Like That” è un'improvvisazione del brano degli Alice In Chains (1990, quando i PJ si facevano chiamare Mookie Blaylock).
Si passa poi a tempi più recenti: i demo “Need To Know” (poi “The Fixer”, la cui evoluzione è interessante) e “Nothing As It Seems”; versioni strumentali alternative di “Given To Fly” e “Of The Girl”; un breve stacco strumentale dal titolo “Be Like Wind” registrato per il film di Crowe.
Poi si riparte coi concerti, inanellando un altro po' di hits: “Nothing As It Seems”, “Indifference”, “Bushleaguer” ai tumultuosi tempi di Bush, “Faithful” dal soundcheck di Pistoia 2006, “Better Man” e infine “Rearviewmirror” (che, come insegnano i set dei Pearl Jam, sembra suggerire un “fine primo tempo”).
Il booklet offre le note di Cameron Crowe alla scelta delle canzoni e varie fotografie del gruppo.
Nel 2011 i Pearl Jam hanno celebrato i loro 20 anni di attività con grandi eventi live e la pubblicazione di moltissimo materiale (Twenty, sia il soundtrack che il film, rientra in questo contesto).
Al fanclub è stato distribuito un concerto d'archivio intitolato Vault Series #1 – Seattle 1992, che ha fatto presto il giro di internet (ad esempio lo trovate qui).
E' stata anche pubblicata la Legacy Edition di Vs. e Vitalogy con bonus tracks (per le quali rimando alla guida postata in precedenza) e un concerto del 1994.
Per quanto riguarda brani inediti, sul sito ufficiale si può scaricare liberamente una nuova canzone (ma non si può dire che sia una canzone “seria”...) eseguita per uno show televisivo, “Olè”.
Poi c'è il Christmas Single 2010 (sempre riservato al fanclub) che propone “Falling Down”, inedita eseguita una sola volta dal vivo nel 1995, e tratta dallo stesso concerto “No Jeremy”.
Successivamente è stato rilasciato il #2 della serie Vaults: Vic Theater 2007, un celebre concerto ricco di rarità.
I vari membri del gruppo hanno anche collaborato con altri progetti, in alcuni casi registrando materiale nuovo al di fuori dei Pearl Jam; per tutto ciò rimando come sempre al meraviglioso www.pearljamonline.it

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