EDIE KEROUAC PARKER: LA MIA VITA CON JACK
La vita di Edie Parker insieme a Jack Kerouac è breve: si sposano nel 1944 dopo un paio d'anni di convivenza a New York. Già alla fine del 1945 il matrimonio va in crisi e nel settembre 1946 Edie firma l'annullamento. Le memorie di Edie raccontano quegli anni: da quando conosce Jack, poco dopo che da Lowell si trasferisce a New York per andare all'università nel 1940 (ne parla alla fine di Maggie Cassidy), fino agli anni successivi al matrimonio, raccontati negli ultimi due capitoli. Il cuore del libro è ciò che avviene prima del matrimonio, quando Jack trascorre alcune settimane in prigione in quanto coinvolto nell'omicidio di Dave Kammerer per mano di Lucien Carr, un amico comune. Kerouac e Burroughs scrivono di quell'episodio in E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche, pubblicato postumo recentemente. Il matrimonio stesso avviene in tribunale – piuttosto sconfortante – e permette a Jack di uscire di galera.
Prima ancora, Edie racconta come lei e Jack fanno la conoscenza di alcuni giovani pensatori, poeti e scrittori – tutti frequentanti la Columbia – che di lì a pochi anni si rivelano i capisaldi della Beat Generation: tra i vari, Allen Ginsberg e William Burroughs. La futura moglie di Burroughs, Joan Vollner (poi uccisa per errore dal marito in circostanze ormai celebri) a quei tempi è un'amica stretta di Edie.
Le memorie di Edie Kerouac sono un resoconto, fedele e sognante allo stesso tempo, da cui traspare l'amore provato per Jack, che segna Edie per il resto della sua vita. Edie se n'è andata nel 1993 e l'amico Tim Moran ha messo insieme i suoi appunti fino a ottenere la pubblicazione delle memorie. Siamo abituati alle voci maschili della Beat Generation: come si dice nella prefazione, le donne essenzialmente lavoravano per mantenere lo stile di vita di mariti e amici. Questo libro costituisce la voce di una di queste donne, forse la più importante, che ha vissuto gli anni cruciali di Jack e degli altri, e da cui Jack non si è mai del tutto separato nonostante la fine del matrimonio. Il libro però non entra a fondo nella mente di Jack e nella sua sempre crescente vena letteraria: si racconta di lui sulla sua Underwood, nella stanza di New York, a scrivere racconti che Edie manda alle riviste senza ottenere risposta. Nient'altro. Si lascia spazio ai fatti della vita e, naturalmente, ai sentimenti di lei. In effetti Jack, in molti passaggi, appare come un personaggio dai contorni poco definiti, quasi un fantasma, il che induce a chiederci quali fossero i suoi pensieri.
Per leggere quello che Jack scriveva nel periodo di New York bisogna rivolgersi a Diario di uno scrittore affamato, Il mare è mio fratello (prima della frequentazione con gli altri artisti del Village), Orfeo emerso, E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche (questi sono ritratti dei primi anni del Village), e infine Vanità di Duluoz (che abbraccia molti anni tra Lowell e New York). Poi, tra il 1945 e il 46 sempre a New York, Jack inizia a concepire La città e la metropoli, che dopo una lunga gestazione lo consacra a scrittore pubblicato.
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